sabato 19 ottobre 2013

La sceneggiatura ("Partitura Notturna", Slowcomix Editore, 2013)


Un amico che abita a Montreuil, vicino Parigi, dopo che gli ho spedito il pdf di "Partitura notturna" (che sarà in stampa ormai a giorni), mi ha chiesto se mi è piaciuto scrivere una sceneggiatura erotica per un fumetto. Lui disegna per la casa editrice Le Lombard e penso che gli sia venuta voglia di avere un'esperienza extraconiugale con me, lontano dalle solite storie Fantasy. Ma io non ho saputo cosa rispondergli. Ancora non ho capito se il fumetto, come mezzo, mi piaccia o no. Non sapendo disegnare e dovendo così lavorare in coppia, occorre davvero molto feeling. Come nella vita vera. E poi ho idee tutte mie su come andrebbe scritta una sceneggiatura e ho faticato un po' quando ho avuto delle piccole esperienze anni fa, affiancandomi ad Henriette Marin, una delle co-sceneggiatrici di "Storie" (un programma della televisione svizzera italiana). Lei è bravissima ma a me non piaceva molto essere costretto a descrivere tutto per filo e per segno. "Lui alza la tazza del tè con la mano destra e guarda lei, mentre sta attraversando la stanza dal punto x al punto y". E' vero che realizzare una puntata televisiva coinvolge il lavoro di tante persone e quindi, più le indicazioni sono chiare e dettagliate, più c'è la possibilità che tutto fili liscio e che venga rispettato il budget, ma io amo le deviazioni fuori dai sentieri principali. E grazie a Slowcomix, ho potuto sperimentare "dal vivo" la mia idea. E' ovvio che questo comporti molta più fatica e più rischi, perché chi disegna (in questo caso Madame Turquoise) non ha una strada certa da seguire: segnata passo passo. Il mio amico Philippe, ad esempio, mette un bel CD, prende una tazza grande di caffè italiano, e comincia a disegnare in tutta tranquillità. Come farebbe un normale impiegato che abbia la possibilità di lavorare a casa propria. Seguendo le indicazioni minuziose, se la sceneggiatura ovviamente è scritta bene. Io propongo invece un altro metodo, più umorale. Dove la parte interiore e profonda del disegnatore è utile alla storia quanto la sua sapienza tecnica. In un gioco che a volte può rischiare di diventare pesante da sostenere ma che può portare a scoprire nuovi territori, frutti sconosciuti.
Io vedo la coppia sceneggiatore/disegnatore come la coppia navigatore/guidatore nei rally. Abbiamo già provato la pista e preso i ns appunti, ma è durante la corsa che ci giochiamo il tutto. Minuto dopo minuto. Live.

Ovviamente non a tutti interessano queste cose e preferiscono le vie molto tranquille e sicure. A loro ricordo le parole di Moebius su Métal Hurlant del 1975: "Non c'è alcuna ragione perché una storia sia come una casa con una porta per entrare, delle finestre per guardare gli alberi e un camino per il fumo. Si può benissimo immaginare una storia a forma d'elefante, di campo di grano o di fiammella di cerino...".

(fine 1a parte)

andre.delattre1966@gmail.com

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